MEDICI SENZA FRONTIERE
Don’t Leave Me Alone

Il 9 marzo 2020 l’Italia è entrata in una forma totale di confinamento a seguito della propagazione del virus Covid-19. Da subito, Medici Senza Frontiere ha offerto il proprio supporto alle autorità sanitarie nazionali e ai tanti colleghi impegnati in prima linea in questa difficile sfida.

Prendersi cura di chi si prende cura

Con questo obiettivo è partito l’intervento di MSF a inizio marzo negli ospedali di Lodi, Codogno e Sant’Angelo Lodigiano, primo epicentro dell’epidemia di Covid-19 in Italia. MSF ha contribuito agli sforzi dell’Azienda Socio-Sanitaria (ASST) di Lodi per scongiurare il rischio di contagio degli operatori e dei pazienti e ad assicurare che gli ospedali potessero continuare a funzionare nonostante il continuo aumento dei casi.

Una potente prima volta

Gli ospedali del lodigiano sono stati i primi ad individuare il virus in Italia e in Europa, quando ancora si conosceva solo in Cina e non si parlava di pandemia globale; sono stati i primi a gestire i casi e ad affrontare l’enorme afflusso di pazienti; è stato il primo intervento medico di MSF sul Covid-19 nel mondo e oggi molti operatori umanitari che hanno lavorato a Lodi sono in missione in paesi lontani per portare l’esperienza maturata. Su scala globale, è stata anche la prima volta in cui i sistemi sanitari di tutto il mondo, compresi quelli più avanzati – come quello italiano – hanno dovuto affrontare un’epidemia di questo genere, di un virus letale e sconosciuto.

Un mutuo scambio

L’incontro tra MSF e ASST Lodi è stato di mutuo scambio: MSF ha portato l’esperienza nel gestire grandi epidemie, mentre l’ASST l’esperienza nella gestione clinica di una malattia che nessuno ancora conosceva, perfezionando le proprie misure di controllo e prevenzione in ospedale e sul territorio. L’incontro è avvenuto nel picco più tragico dell’epidemia ed è stata un’esperienza estremamente intensa, dal punto di vista umano e professionale.

Il modello Lodi

Quello sperimentato a Lodi, con l’ausilio di MSF, è un modello di gestione delle epidemie e salute pubblica che non concentra tutti gli sforzi sugli ospedali, ma vede gli ospedali al centro come un luogo da proteggere e tutto intorno un cordone diffuso sul territorio che coinvolge medici di base, telemedicina, comunità vulnerabili come strutture per anziani e carceri, realtà sociali come forze dell’ordine, esercenti, associazioni della società civile. Per affrontare l’epidemia a partire dal territorio, ridurre a monte il numero di pazienti e lasciare agli ospedali solo i casi più gravi.

Medici Senza Frontiere in prima linea contro il Covid-19

Da quasi 50 anni, Medici Senza Frontiere offre assistenza medico-umanitaria alle persone più vulnerabili o escluse dall’accesso alle cure mediche. Ha inoltre sviluppato enormi competenze nel campo delle malattie infettive, avendo risposto alle maggiori epidemie che hanno colpito il pianeta. Per questo è stato naturale intervenire tempestivamente anche in Italia, a supporto delle autorità sanitarie.

Quando scoppia un’epidemia, i sistemi sanitari soffrono per via della crescita esponenziale dei casi in un breve lasso di tempo. Per questo abbiamo messo in campo, a partire dall’Italia, numerose attività che vanno dalla prevenzione del contagio, alla formazione del personale, fino alla telemedicina. L’intervento di Medici Senza Frontiere in risposta al Covid-19 si estende in oltre 70 paesi tra nuovi interventi per contrastare l’epidemia e l’adattamento dei progetti esistenti per prepararsi ad affrontarla.

medicisenzafrontiere.it

Alessio Romenzi

Dopo aver lavorato come fabbro, autista e frigorista si trasferisce a Gerusalemme dove diventa fotografo professionista. Ha documentato crisi in Libia, Egitto, Sud Sudan, Siria, Libano, Iraq, Giordania, Palestina, Israele, Colombia, Ucraina e Filippine.

Il suo lavoro descrive le conseguenze delle crisi sulla popolazione, con un particolare interesse all’aspetto umano piuttosto che all’evento bellico in sé.

Collabora con agenzie di stampa, organizzazioni umanitarie e testate nazionali e internazionali come: Agence France Presse, Associated Press, Msf, Terre des Hommes, War Child, CARITAS, UPP, Save the Children, ICRC, UNICEF, FAO, UNESCO, Time Magazine, New York Times, Newsweek, Paris Match, Polka, Der Spiegel, Stern, Geo Germany, Internazionale.

Lodi, Palazzo della Prefettura
corso Umberto I, 40

INGRESSO GRATUITO