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Rocco Rorandelli
Michele Borzoni
Forza lavoro e Scuola oggi

Scuola Oggi

L’ultimo rapporto OCSE sull’istruzione dei maggiori paesi industrializzati fornisce alcuni dati sulla scuola in Italia: bassa percentuale di laureati, spesa per l’istruzione inferiore alla media, insegnanti mal retribuiti e anziani, e alta percentuale di ragazzi che abbandonano gli studi prima del diploma. Le problematiche della scuola italiana si registrano anche a livello strutturale. Secondo dati recenti, circa il 60% delle scuole pubbliche italiane non rispetta le più recenti raccomandazioni in tema di sicurezza e circa 600000 studenti frequentano scuole con gravi carenze strutturali. Nonostante i recenti investimenti pubblici nel settore dell’istruzione, è stato calcolato che saranno necessari 110 anni per migliorare tutte le scuole. In un paese soggetto a periodici terremoti, circa 10000 scuole non soddisfano i requisiti antisismici.

La scuola però è anche piattaforma di eccellenza e creatività. L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) ha recentemente censito quasi 1400 piccole scuole di montagna, frequentate da circa 250000 studenti. Le piccole scuole rappresentano una risorsa vitale in questi territori marginali, essendo un presidio essenziale per mantenere in vita le comunità più isolate. Una scuola che resiste è una comunità che non si disperde. Nelle piccole scuole i ragazzi sono organizzati in pluriclassi, con studenti di età diverse. Se da un lato le questo è visto come una soluzione di emergenza, dall’altro programmi speciali cercano di trasformare queste realtà in piattaforme di sperimentazione e innovazione pedagogica.

Un altro aspetto è quello delle “scuole nel bosco”. Nate in Danimarca negli anni ’50, la loro presenza è cresciuta in tutto il mondo e sta diventando sempre più popolare anche in Italia, storicamente molto più conservatrice quando si tratta di istruzione. Oltre alle scuole private, anche il sistema pubblico sta diventando consapevole dei vantaggi offerti dall’istruzione all’aperto, specialmente in contesti rurali dove l’offerta formativa può avvalorarsi delle ricchezze del territorio

Workforce (Forza lavoro)

Workforce è un ambizioso progetto di ricerca visiva, durato più di tre anni, che racconta il lavoro in Italia. È articolato in nove tappe, spesso lontane – non solo geograficamente – ma a volte tra loro intrecciate: i centri logistici, i concorsi di ammissione, le aste fallimentari, i call center, l’industria 4.0, i migranti nell’agricoltura, le proteste sindacali, un distretto tessile cinese, le imprese recuperate dai lavoratori. Storie diverse, che vanno dalle testimonianze delle cicatrici della crisi all’impatto della globalizzazione, dall’innovazione tecnologica alle migrazioni, dai fallimenti alle rinascite. Il filo che le unisce è nello sguardo del fotografo, e nella narrazione della realtà del lavoro oggi: cos’è e dov’è la forza lavoro, che negli ultimi tre decenni ha perso quote di ricchezza, voce politica e visibilità mediatica? Il viaggio è italiano, ma molti dei suoi luoghi potremmo riconoscerli in altri punti del mondo del lavoro globalizzato. Michele Borzoni presenta l’Italia come un caso-studio che illustra non solo gli effetti della crisi economica sul lavoro, ma anche l’impatto di processi più lunghi, come la rivoluzione tecnologica, la globalizzazione, le migrazioni. Questi includono la crescente insicurezza del lavoro, il deterioramento del vecchio settore manifatturiero, l’ascesa dei servizi della logistica, l’automazione, le sfide a produzioni locali prima vincenti e l’impatto degli intensi flussi migratori dai paesi in via di sviluppo.

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Michele Borzoni è nato nel 1979 a Firenze, in Italia. Si è diplomato nel 2006 presso il Centro internazionale di fotografia nel programma di fotografia documentaria e fotogiornalismo a New York. Nel 2006 ha partecipato al seminario Eddie Adams, Barnstorm XIX. E’ stato premiato con il Yann Geffroy Award 2007 con il suo lavoro “Srebrenica, lotta per la giustizia”, e nel 2009 ha ricevuto la Tierney Fellowship. Nel 2010 ha ricevuto il Primo Premio nella categoria People in News Singles del World Press Photo Award e nel 2012 è stato selezionato da Photo District News. Dal 2006 collabora con riviste italiane e internazionali tra cui Time, International Herald Tribune, Newsweek, M Magazine, D, Vanity Fair, Elle, Io Donna, Marie Clair France, Internazionale, L’Espresso, Financial Times Magazine, Monocle, Geo e altri.

È uno dei membri fondatori del collettivo TerraProject.

terraproject.net/micheleborzoni

Rocco Rorandelli (Firenze, 1973) ha iniziato a lavorare come fotografo documentarista dopo i suoi studi in Zoologia, che lo hanno aiutato a sviluppare un profondo interesse per le questioni sociali e ambientali globali. Le sue immagini sono state utilizzate in diverse campagne di sensibilizzazione di organizzazioni intergovernative e non governative e pubblicate dalle principali riviste internazionali, come Le Monde Magazine, GEO, Der Spiegel, Newsweek, The Wall Street Journal, Paris Match, Guardian Review, BusinessWeek, D di Repubblica, L’Espresso, Internazionale, Io Donna, Vanity Fair, Monocle, IL e molti altri. Nel 2011 ha vinto un grant dal Fund for Investigative Journalism per il suo progetto a lungo termine sull’industria del tabacco.

È uno dei membri fondatori del collettivo TerraProject.

terraproject.net/roccororandelli