Menzione Speciale Master Award 2025 | Cinzia Canneri (ita)

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Menzione Speciale Master Award 2025Cinzia Canneri
Women's Bodies As Battlefields
Corpi di Donne Come Campi di Battaglia

Questo progetto fotografico, iniziato nel 2017, esplora le questioni di genere in aree segnate dall’eredità coloniale del suo paese, concentrandosi inizialmente sulle donne eritree in fuga dalla repressione.
Dopo lo scoppio della guerra in Tigray nel 2020, il progetto si è ampliato includendo anche le donne tigrine in fuga dalla violenza. Il lavoro mette in luce le esperienze condivise delle donne eritree e tigrine tra Eritrea, Etiopia e Sudan, in particolare l’uso della violenza sessuale da parte delle Forze di Difesa Eritree (EDF) come arma di guerra.
Dal 2023, la fotografa Cinzia collabora con il collettivo Cross Looks — composto da donne delle comunità italiane, eritree, tigrine e sudanesi — per dare maggiore risonanza a queste storie.
Il progetto, intitolato “Corpi di donne come campi di battaglia”, si è evoluto per reinterpretare la resilienza non come una narrazione semplificata e positiva, ma come un processo complesso e collettivo di forza emotiva e culturale, che immagina nuove alternative attraverso la solidarietà e la cura.

Copyright foto: © Cinzia Canneri

La Motivazione della Giuria

Il progetto di Cinzia Canneri offre un ritratto intenso e coinvolgente delle drammatiche esperienze vissute dalle donne eritree e tigrine in un contesto di conflitto e oppressione. Il progetto affronta con onestà l’uso della violenza sessuale come arma di guerra e come i corpi di queste donne siano stati trasformati in veri e propri campi di battaglia. Con profonda sensibilità e rispetto, la narrazione visiva di Canneri mette a nudo queste dolorose realtà, onorando al contempo la resilienza e la dignità delle sue protagoniste. Questo lavoro è una testimonianza fondamentale che ci pone di fronte all’urgenza di vedere, ricordare e testimoniare.

Cinzia Canneri è una fotogiornalista che vive in Italia e specializzata in storie che riguardano la condizione umana, il cambiamento sociale, le questioni di genere e l’immigrazione. Ha lavorato ampiamente nel Corno d’Africa documentando la condizione delle donne da una prospettiva politica, sociale e culturale.
Il suo progetto “Corpi di donne come campi di battaglia” ha ricevuto il Camille Lepage Award al Visa Pour l’Image nel 2023, lo Zeke Award per la Fotografia Documentaria (SDN) nel 2023, il Circle of Life Award al Festival Internazionale di Fotogiornalismo di Vilnius e il Primo Premio nella categoria Issue Reporting Stories del POYi (Pictures of the Year International) nel 2022. Questo lavoro è stato esposto allo Xposure Festival a Sharjah (EAU) nel 2025, al Visa Pour l’Image a Perpignan (Francia) nel 2024, al Photoville Festival sotto il ponte di Brooklyn, New York, nel 2023, e al Museo della Pace di Kawasaki a Kanagawa (Giappone) nel 2022.
Nel corso degli anni, ha anche documentato questioni sociali legate allo sfruttamento dei lavoratori. Il suo progetto “Come due ali”, incentrato sulle vittime dell’amianto, ha ricevuto un Award of Excellence nella categoria Science and Natural History Picture Story del POYi (2016) e il Primo Premio all’Umbria Fest (Italia).
I suoi progetti sono stati pubblicati su riviste internazionali come The New York Times, Aftenposten, Days Japan, L’Obs, Aftenpost, The Washington Post, Internazionale e L’Espresso.

sito web

Lodi, Palazzo Barni, C.so Vittorio Emanuele II, 17

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