Future Generations Award 2021 | Daniele Vita – ITA

Vincitore Generazioni Future Award 2021Daniele Vita
Bagnanti

Catania è una città con un’alta percentuale di persone colpite da povertà ed esclusione sociale, la maggior parte delle quali vive nei quartieri disagiati chiamati Quatteri. La vita vera inizia presto, i tassi di scolarizzazione sono molto bassi, i bambini sono costretti a crescere in fretta. Si dedicano spesso ad attività illegali come il furto o lo spaccio di droga per mantenere la madre e i fratelli minori in quanto il padre è stato attaccato (arrestato). Nei contesti sociali più ricchi questi ragazzi vengono chiamati “Mammoriani”. Il termine deriva dall’espressione “mammoriri mo mà” (che mia madre possa morire), utilizzata come forma di giuramento che fa ben comprendere il forte legame con il membro della famiglia considerato più sacro: la madre. La famiglia è il primo nucleo sociale, con regole e ruoli molto chiari da rispettare per quanto riguarda le scelte della propria vita, in un legame indissolubile di devozione e rispetto. Questo tipo di “rispetto” coincide con una cultura mafiosa ancora oggi molto diffusa. I primi passi per entrare nella società iniziano con le attività criminali da bambini, per poi alternarsi tra carcere e libertà una volta cresciuti. In estate, molti ragazzi dei quartieri più poveri di Catania passano le giornate sugli scogli: a San Giovanni Licuti, a La Testa del Leone e al Campo da Basket. Ho seguito un gruppo di 10 ragazzi dagli 11 ai 15 anni, un’età importante e cruciale, dove provano molte cose per la prima volta, come i primi baci, la scoperta del sesso, le prime sigarette o spinelli. Molti di questi ragazzi hanno già un passato travagliato o vivono il loro presente in un modo che non rispecchia affatto la loro giovane età. Li ho ritratti tra le rocce, mentre mi sembrava quasi di poter intravedere momenti della loro infanzia. Mi è piaciuto raccontarli con semplicità durante alcuni attimi di spensieratezza vissuti in libertà.

L’estate del 2020 sarà ricordata in Italia come l’illusione della scomparsa del Covid 19. Questi ragazzi avevano un enorme bisogno di recuperare i 56 giorni di isolamento che li hanno visti privati di relazioni interpersonali. Ho sentito molta energia nel loro spirito e un bisogno impellente di recuperare il tempo perduto.

Photo copyright: © Daniele Vita

Daniele Vita è un fotografo freelance italiano, che concentra la sua attenzione su progetti personali a lungo termine. I suoi studi in antropologia lo hanno portato a sviluppare un interesse per la fotografia come strumento per documentare la vita quotidiana. Il suo modo di fotografare è istintivo, scegliendo i suoi soggetti a livello empatico mentre sullo sfondo si raccontano questioni sociali, culturali e politiche.

E’ stato finalista in diversi concorsi, ha ottenuto borse di studio e vinto premi, tra cui: Toscana Foto Festival nel 2008, Sud est nel 2009, Castelnuovo fotografia nel 2014, Crediamo ai tuoi occhi nel 2019, 1801 passaggi Mavi nel 2019; è stato finalista di Hystrio occhi di scena nel 2009 e 2010, del Portfolio Italia nel 2009 e 2020, di Unicef Poy nel 2011 e dell’Italian Street Photo nel 2020. Nel 2012 riceve una borsa di studio G. Tedde, nel 2019 e 2020 riceve menzioni d’onore al Unicef Poy. Le sue pubblicazioni sono invece “Che qualcuno ascolti che qualcuno sia” del 2009, “Estremo Umano” del 2018, “la Settimana Santa in Sicilia” del 2019. Ha collaborato con magazine italiani e stranieri, fondazioni e cooperative sociali.

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