UNO SGUARDO SUL NUOVO MONDOFarshid Tighehsaz
Il nuovo nome della morte

L’attuale pandemia ha cambiato radicalmente le nostre vite, contribuendo a un pervasivo senso di incertezza, perdita e isolamento. La situazione traumatica che molte persone hanno attraversato minaccia direttamente la loro integrità psicologica, soprattutto in società chiuse e complesse come l’Iran dove la pandemia continua a colpire fortemente la popolazione.

Questo progetto rappresenta un’esplorazione profonda di quegli aspetti della realtà che sono completamente scomparsi nella cronaca giornalistica. Mahammad Hatami, a capo del Consiglio di psicologia e counseling in Iran, ha dichiarato: “Sin dall’inizio la pandemia ha colpito duramente la vita delle persone. Ora ci troviamo a vivere in una società post-coronavirus e stiamo affrontando un vero e proprio tsunami di disturbi psicologici, che continueranno ad emergere prepotentemente con conseguenti danni sociali.’ In effetti, il coronavirus ha aumentato più che mai la depressione nella società iraniana.

Il bilancio delle vittime aumenta ogni giorno e la situazione è preoccupante. L’Iran si sta avviando verso una catastrofe umanitaria. Nel maggio 2021 è stato ufficialmente annunciato l’inizio della quinta ondata con infezioni più gravi. Allo stesso tempo, a causa della disorganizzazione e del pregiudizio ideologico legato al fatto che i vaccini siano sviluppati negli Stati Uniti e in Europa, il processo di vaccinazione nel paese procede a rilento. La combinazione di questi fattori ha prodotto danni incommensurabili, il cui impatto si farà sentire negli anni a venire. Nel paese è in atto una trasformazione nella dimensione psicologica, una mutazione invisibile che si nasconde dietro le mascherine e guanti.

Farshid Tighehsaz (1987) è un fotografo freelance che vive a Tabriz, in Iran. Nel 2006 suo padre è morto mentre era sdraiato sul divano, proprio accanto a lui. Lo scorrere del tempo non aveva avuto particolare importanza fino a quel momento, ma è diventato qualcosa di significativo dopo quella notte. Suo padre era un fotografo amatoriale e lo ha introdotto alla fotografia. Fin da bambino Farshid sognava di diventare un astronomo guardando il cielo dal piccolo foro di un telescopio. Improvvisamente, dopo la morte del padre ha iniziato a sentire un forte senso di responsabilità. Doveva trovare un buon lavoro e provvedere alle necessità della sua famiglia. Ha invece deciso di impugnare la macchina fotografica di suo padre e dedicarsi alla fotografia. La macchina fotografica è diventata uno strumento per comprendere la realtà. Nel 2005 è entrato all’università per studiare scienze motorie, ma dopo 3 anni ha perso interesse e ha iniziato a studiare psicologia. Tuttavia, ha dovuto lasciare la scuola nel 2010 per problemi economici e ha iniziato a lavorare professionalmente come fotografo collaborando con alcune agenzie in Iran. Il suo progetto intitolato “From Labyrinth” è stato selezionato per il Kolga Tbilisi Photo Award nel 2016, al Riga Photomonth nel 2016, al Grand Prix Fotofestiwal nel 2018, a Cortona On The Move “New Visions” nel 2017; questo progetto ha inoltre ricevuto una menzione d’onore nel PHmuseum Grant nel 2018 ed è stato premiato con il LensCulture Emerging Talent Award nel 2017. Il suo lavoro è stato pubblicato a livello internazionale su testate giornalistiche tra cui New York Times, The Washington Post, Reuters, Associated Press e Agence France-Press, tra gli altri.

farshidtighehsaz.com

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c.so Vittorio Emanuele II, 17

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