Le immagini non solo parlano di una passione, ma diventano strumento per raccontare i sogni, le tensioni e le lotte di un’intera generazione.

Motivazioni della Giuria

Derby (Derby)

Siamo cresciuti con il calcio, con lo stadio. Va al di là di qualsiasi cosa, anche della religione. Allo stadio si è liberi”.

In Algeria il calcio è ovunque. E’ l’argomento preferito di una gioventù che si annoia e che non si riconosce nello stato e tanto meno nelle istituzioni. Barcamenandosi tra piccoli lavoretti, si arrangia come può; le tradizioni si radicalizzano. Questa gioventù è in preda a tutte le frustrazioni di un paese dove il diritto di manifestare è praticamente vietato.

Tuttavia, uno spazio sfugge a questa sorte. Lo stadio diventa, una volta alla settimana, passione ed un modo per sfogarsi. Ma tutto ciò supera di gran lunga le normali pratiche delle tifoserie. Insieme, questi ragazzi sentono di esistere. Cantano di disoccupazione, povertà, dell’Europa dove sognano di andare. Sfidano lo stato o i generali che ritengono responsabili della rovina del paese. Rivendicano l’appartenenza al loro quartiere, vera identità impressa dei valori che un tempo hanno liberato l’Algeria, ma che sono, secondo il loro punto di vista, traditi dal potere. Allo stadio assaporano la libertà.

Se negli anni il potere ha strumentalizzato il calcio per allontanare la popolazione dalla politica, oggi come oggi ha perso il controllo della situazione. Come ai tempi della colonizzazione, lo stadio è nuovamente uno spazio di consolidamento nazionale e di resistenza. Il circo romano, per come lo si concepiva, è morto per lasciare spazio a un’agora greca. Il tempo di una partita…

Reportage realizzato in Algeria tra l’ottobre 2014 e il maggio 2016

BIOGRAFIA 

Romain Laurendeau porta avanti un lavoro di ampio respiro ad Algeri, trascorrendovi diversi mesi all’anno, vivendo principalmente nei quartieri popolari. Sapendo coltivare le sue amicizie, condivide luoghi di vita, tempo libero e lavoro, difficoltà così come i momenti di gioia. La gamma tonale delle sue immagini passa dai grigi molto lavorati, testimonianza delle realtà sociali, economiche e culturali di una gioventù che sembra vivere un tempo sospeso ai neri chiusi e sordi, dove la speranza di un futuro migliore non ha ancora trovato il suo posto.

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