OPEN CALL NO-PROFIT 2023: ONG SELEZIONATADavide Torbidi per CGIL Camera del Lavoro
Ho visto e non ho più dimenticato

Le statistiche italiane ed europee mostrano elevati numeri di infortuni e morti sul lavoro. Ma che senso hanno questi numeri? Che cosa c’è dietro di essi?
Il progetto “Ho visto e non ho più dimenticato” mira a dare un nome e un cognome a questi numeri, vite spezzate o che si modificheranno per sempre. Chi erano, chi sono, perché e come è successo, quali sono i segni rimasti? Ferma restando la necessità di avere una dimensione quantitativa del fenomeno infortuni sul lavoro, quello che non può entrare in una statistica è il dolore delle persone, sono gli sconvolgimenti nella vita dei familiari di chi è morto o di chi è stato colpito da una grave disabilità sul lavoro, è la tragicità irrimediabile di una vita infranta con i propri progetti, sogni e affetti. Perché vite stravolte o finite non diventino puramente numeri, bisogna affacciarsi su quel che c’è dietro le statistiche, sul vissuto, sul racconto di chi resta. Bisogna guardare con coraggio, per non dimenticare e per reagire.

Copyright foto: © Davide Torbidi per Camera del Lavoro di Lodi

La GCIL basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica e ne propugna la piena attuazione. La GCIL afferma il valore della solidarietà in una società senza privilegi e discriminazioni, in cui sia riconosciuto il diritto al lavoro, alla salute, alla tutela sociale, il benessere sia equamente distribuito, la cultura arricchisca la vita di tutte le persone, rimuovendo gli ostacoli politici, sociali ed economici che impediscono alle donne e agli uomini native/i ed immigrate/i di decidere – su basi di pari diritti ed opportunità, riconoscendo le differenze – della propria vita e del proprio lavoro. Promuove nella società, anche attraverso la contrattazione, una politica di pari opportunità fra donne e uomini e uniforma il suo ordinamento interno al principio della non discriminazione tra i sessi.

Nato Casalpusterlengo (LO) nel 1964, da alcuni anni vive a Codogno.
Si è occupato a lungo di grafica, maturando una significativa esperienza nel campo della comunicazione pubblicitaria.
La curiosità e il desiderio di conoscere realtà sempre nuove, caratteristiche della sua indole, hanno influenzato anche la sua attività fotografica.
Fotografare luoghi che testimoniano il disertare dell’uomo, l’andarsene lasciando al tempo e alla natura la possibilità di prendere il sopravvento sugli spazi e sulle cose, è un progetto che persegue con molta costanza da anni. Questa passione è fonte di grandi suggestioni che lo coinvolgono completamente e gli consentono di realizzare immagini spesso malinconiche ma che danno voce a frammenti di storie e di realtà passate.

davide.torbidi

         

Lodi, Chiostro dell’Ospedale Vecchio

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