Secondo la recente Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e l’indice di sviluppo giovanile globale, i ragazzi sono molto preoccupati riguardo al mondo che erediteranno e vogliono essere più coinvolti nel raggiungere le necessità di sviluppo delle proprie comunità.
Michelle, una ragazza di 15 anni, è una delle più giovani sindache d’Italia e una Consigliera regionale recentemente eletta. Questo perché nel 1997 una legge parlamentare ha introdotto la partecipazione dei giovani negli organismi politici attraverso i Consigli Comunali dei Ragazzi, che sono organizzati allo stesso modo dei Consigli per adulti. I giovani consiglieri hanno delle prospettive uniche sui problemi locali, portano spesso nuove idee al tavolo di discussione e possono essere una fonte inesauribile di energia e passione per il cambiamento sociale.
Michelle è stata eletta come vicesindaca all’età di 10 anni e come sindaca nel 2019 nella cittadina di Castel San Pietro Terme, uno dei 183 comuni (l’1%) con un Consiglio Comunale dei Ragazzi tra i 7.904 comuni italiani. L’età media dei partecipanti è tra i 9 e i 14 anni ed iniziano ad assorbire i valori della democrazia fin dalla loro giovane età. Si identificano con i concetti di internazionalismo e globalismo. Questa non è la politica divisiva della sinistra e della destra, ma la politica che genera un dibattito produttivo. Nel 2021 Michelle è diventata un membro dell’Assemblea dei ragazzi e delle ragazze dell’Emilia-Romagna, la prima ad essersi insediata in Italia. La funzione dei giovani consiglieri è quella di esprimere opinioni riguardo le misure regionali in atto e formulare proposte per contribuire alla protezione dei diritti umani del fanciullo. Questi ragazzi sono una nuova generazione di giovani cittadini dinamici, diversi e innovativi che sostengono i valori democratici e sono motivati e incoraggiati a lavorare per un mondo più giusto e pacifico. Come diceva Franklin D. Roosevelt: «La democrazia non può avere successo a meno che coloro che esprimono le proprie scelte siano pronti a scegliere attentamente. La vera salvaguardia della democrazia risiede, dunque, nell’istruzione».
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