SPAZIO LE VITE DEGLI ALTRIBarbara Davidson
Valerie e Henry: senzatetto con una speranza

Questa è la storia di Valerie e Henry Zeller, due dei 70.000 senzatetto di Los Angeles. Quando la fotografa ha incontrato la coppia per la prima volta, Valerie e Henry vivevano in una tenda a Echo Lake Park, conosciuto per essere il più grande accampamento di senzatetto nella città e il luogo dove Barbara solitamente passeggia con il suo cane.

In quel frangente Valerie si stava sposando con Henry, un veterano di 63 anni, e ha pensato di invitare la fotografa al matrimonio. «Sono semplicemente entrata nella tenda… e gli ho detto “Voglio sposarti. Voglio passare il resto della mia vita con te”. Ho visto che aveva gli occhi pieni di lacrime e mi ha detto di sì», racconta Valerie.

Poco dopo il matrimonio ha iniziato a girare la voce che i 300 senzatetto del parco sarebbero stati cacciati e così è successo qualche giorno dopo. Valerie era sul piede di guerra: «La nostra luna di miele è finita, ora dobbiamo combattere». La donna è stata, infatti, tra gli ultimi ad andarsene. La maggior parte delle persone che vivevano in quel parco hanno accettato di trasferirsi in un alloggio temporaneo offerto dai servizi sociali, ma altri – come Valerie e Henry – si sono opposti alla condizione di vivere rispettando un coprifuoco, non vogliono che qualcuno dica loro ciò che si può o non si può fare. Ritengono che questo trattamento non debba essere riservato a degli esseri umani.

Hanno vissuto prima in strada, poi in un motel, fino a quando è stato donato loro un vecchio furgone dove poter dormire e che hanno parcheggiato in una strada che costeggia Echo Lake Park. Valerie era radiosa in quel periodo: «Si sta così bene». Recentemente la coppia ha attraversato un momento difficile: ha dovuto spostare il camper nel parcheggio di un ristorante, da cui è stato poi rimosso ed è ora sottoposto al fermo. Per di più, il cane a cui la donna era molto affezionata, è da poco scomparso.

Valerie e Henry sono tornati in strada. Stanno ancora insieme, ma si trovano ora a dover affrontare una dura prova.

Copyright foto: © Barbara Davidson.

Barbara Davidson è una fotografa/regista tre volte vincitrice del Premio Pulitzer e dell’Emmy, nota per il suo lavoro sulle vittime della violenza delle bande a Los Angeles.
Fotografa di staff del Los Angeles Times fino al 2017, Barbara ha trascorso gran parte dell’ultimo decennio a fotografare donne e bambini intrappolati in una cultura di povertà e armi.
La fotografa ha ottenuto fama a livello internazionale con il suo progetto, realizzato nel 2011, Caught in the Crossfire, una storia intima di vittime innocenti colte nel bel mezzo di una guerra tra gang a Los Angeles.

Nel decennio passato al Los Angeles Times si è occupata anche dell’attacco terroristico a San Bernardino, che le è valso il Pulitzer Prize for Spot News nel 2016. Nel 2014 ha vinto il Pictures of The Year International’s Award for Newspaper Photographer of the Year per la seconda volta, grazie a un progetto sull’isolamento penitenziario nella prigione maschile Corcoran, in California.
Barbara ha perfezionato il suo approccio nel racconto in circa vent’anni di carriera grazie a numerosi progetti in ben 52 Paesi nel mondo, documentando guerre, crisi umanitarie e la condizione umana per il Los Angeles Times, Dallas Morning News e, infine, per il Washington Times​. Si è occupata di accadimenti di rilevanza mondiale, così come di eventi che spesso non trovano spazio nei media, volgendo sempre uno sguardo di umanità verso le persone che combattono per ottenere dignità e serenità.

barbaradavidson.com

   

Lodi, Palazzo Modignani – via XX Settembre, 29

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