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A Daring Giraffe Rescue

Le giraffe di Rothschild sono una sottospecie della giraffa settentrionale e sono classificate come in via di estinzione. La giraffa è il mammifero terrestre più alto del mondo e la giraffa di Rothschild è una delle sottospecie più alte in assoluto, che può misurare fino a sei metri.
L’isola di Longicharo, in Kenya, era una volta una penisola. L’innalzamento del livello delle acque nel lago Baringo negli ultimi dieci anni l’ha trasformata in una vera e propria isola. Piogge particolarmente intense nel 2019 hanno causato ulteriori inondazioni, arenando nove esemplari.
La comunità locale ha lavorato con i conservazionisti del Kenya Wildlife Service, del Northern Rangelands Trust e di Save Giraffes Now, per costruire una chiatta e trasportare gli animali che erano rimasti bloccati sull’isola, in un santuario nella riserva di Ruko, sulle rive del lago.
Le piogge avevano anche portato ad un’abbondanza di cibo sull’isola, quindi non è stato possibile utilizzare prelibatezze commestibili per attirare le giraffe sulla chiatta. Le giraffe hanno dovuto così essere sedate, una procedura pericolosa data la loro anatomia, poiché rischiano di soffocare con la loro stessa saliva, e le variazioni di pressione sanguigna possono causare danni al cervello. Un veterinario è rimasto a disposizione per tutta la durata delle operazioni al fine di contrastare immediatamente eventuali effetti avversi del farmaco. Le giraffe sono state quindi incappucciate e condotte sulla chiatta con delle funi guida e portate in salvo.
Sono meno di 3.000 le giraffe di Rothschild rimaste in Africa e circa 800 in Kenya. Essendo tra le giraffe più a rischio al mondo, operazioni di salvataggio come quella condotta in questo caso sono fondamentali per la conservazione delle specie.

Ambasciatrice Nikon e fotografa per la rivista National Geographic, scrittrice e filmmaker Ami Vitale ha viaggiato in oltre 100 paesi, assistendo non solo a violenza e conflitti, ma anche all’incredibile bellezza e intramontabile forza dell’animo umano. Negli anni Ami ha vissuto in capanne di fango e in territori di guerra, ha contratto la malaria e ha indossato un costume da panda — attenendosi alla sua convinzione riguardo l’importanza del “vivere la storia”. Nel 2009, dopo aver fotografato una vicenda di grande impatto relativa al trasporto di uno degli ultimi rinoceronti bianchi nel mondo dallo zoo di Dvur Králové in Repubblica Ceca sino alla riserva Ol Pejeta Conservancy, in Kenya, Ami ha rivolto la sua attenzione alle tematiche naturali ed ambientali che oggi sono di maggior interesse.

Le sue fotografie sono state commissionate da quasi tutte le maggiori pubblicazioni internazionali e sono state esibite presso musei e gallerie in tutto il mondo. E’ uno dei membri fondatori di Ripple Effect Images, un’organizzazione di note scienziate, scrittrici, fotografe e sceneggiatrici che lavorano insieme per dar vita a storie suggestive e di grande impatto, che mettono in luce le difficoltà che le donne affrontano nei paesi in via di sviluppo e i programmi che le possono aiutare. E’ inoltre a capo del Photographers Advisory Board for National Geographic e del Photojournalism Advisory Council per la Alexia Foundation, sezione “grants”.

Instyle Magazine l’ha nominata una delle cinquanta “Badass Women” nella serie che celebra le donne che fanno sentire la loro voce e portano a termine tante cose. È apparsa al fianco di un gruppo di donne formidabili tra cui la celebre etologa Jane Goodall, la giornalista della CNN Christiane Amanpour e il giudice della Corte Suprema Ruth Bader Ginsburg. È stata nominata Magazine Photographer of the Year nel premio International Photographer of the Year, ha ricevuto il Daniel Pearl Award for Outstanding Reporting ed è stata nominata Magazine Photographer of the Year dalla National Press Photographer’s Association, tra gli altri. E’ stata insignita del World Press Photos per sette volte, tra cui il primo premio per la sua storia del National Geographic del 2018 su una comunità in Kenya che protegge gli elefanti, il primo premio per il suo lavoro sui panda e il primo premio per la storia realizzata per la CNN del 2019 in cui ha documentato il salvataggio delle giraffe di Rothschild. Di recente ha pubblicato un best-seller, Panda Love, sulle vite segrete dei panda.

E’ uscito di recente il suo nuovo cortometraggio dal titolo Shaba, che racconta di un’elefantessa diventata matriarca al Reteti Elephant Sanctuary e dei legami indissolubili che ha creato con un branco di cuccioli di elefante orfani e le persone della riserva che l’hanno salvata.

Ami Vitale, che oggi vive in Montana, è una fotografa a contratto il National Geographic e tiene spesso seminari nelle due Americhe, in Europa e in Asia.

amivitale.com

   

Per scoprire di più sul progetto e sull’autore:

Lodi, Giardini Pubblici – viale IV Novembre

INGRESSO GRATUITO

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