Spazio TematicoMassimo Berruti
Epidemic

La Terra dei fuochi è convenzionalmente conosciuta come un’area di forma triangolare di 1076 km² che si trova tra Napoli e la provincia di Caserta. In realtà, si tratta di una superficie molto più ampia. Questa regione rappresenta la terra che ha reso la dieta e lo stile di vita mediterranei famosi per essere tra i più salutari al mondo, un modello per gli altri da seguire, un luogo in cui la qualità dei prodotti e degli alimenti era rinomata anche all’’estero. Ma oggi gli agricoltori se ne stanno andando, sconfitti dalla sfiducia dei consumatori e dai problemi legali. Ora, migliaia di discariche, legali e illegali, si concentrano in un’area che era fra le più fertili d’Europa. Negli ultimi tre decenni, la Camorra ha seppellito decine di milioni di tonnellate di rifiuti industriali, tossici e radioattivi, provenienti dal nord Italia e dall’Europa. Le autorità regionali ed il governo centrale hanno chiuso un occhio di fronte a tutto questo. È probabilmente l’esempio più lampante degli effetti che un accordo storico tra il governo e le organizzazioni mafiose ha imposto alla popolazione. E ancora una volta, è stato realizzato in nome del profitto.

Di recente, un rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta su questo caso, che includeva le dichiarazioni dell’ex capo della Camorra Carmine Schiavone, è stato reso noto, aprendo un vaso di Pandora e rivelando un comportamento criminale dopo oltre 15 anni di silenzio. In questo documento, corroborato da noti epidemiologi e geologi, Schiavone dichiarò che questa terra avrebbe presto iniziato a fronteggiare un evento simile all’olocausto in cui “tutti moriranno di cancro” quando si arriverà al punto in cui questi materiali tossici inizieranno ad infiltrarsi massicciamente nelle falde acquifere, contaminando gran parte delle risorse sotterranee di acqua potabile della Campania.

Secondo l’autorevole opinione di Giovanni Balestri, un geologo che appare nel rapporto diffuso e sopra citato, il costante peggioramento della situazione avrà un picco massimo tra 50 anni, con l’eventuale evacuazione della regione come conseguenza del degrado della vita. Nella prospettiva in cui il peggio debba ancora arrivare, le persone di ogni età, in particolare i bambini, sono già nel mezzo di un’epidemia di cancro. Si registrano inoltre crescenti problemi di fertilità.

L’’economia basata sull’agricoltura è in ginocchio. Dopo aver nascosto questa realtà il più a lungo possibile, l’indifferenza del governo, e talvolta la negazione spudorata dell’entità di questo problema, si assiste ora alla nascita di una resistenza a lungo termine da parte del popolo. Una rete crescente di comitati ben organizzati sta scendendo in piazza e chiede al governo una soluzione rapida e trasparente da trovare e discutere. Ma finora, a parte tutte le promesse, possiamo solo notare che quasi nulla, o molto poco, è stato fatto in questa direzione.

Massimo Berruti (Italia, 1979) è un fotografo documentarista che vive a Roma. Ha trascorso quasi quattro anni lavorando in Asia centrale, principalmente in Pakistan, analizzando la sua storia contemporanea e il suo coinvolgimento nella “Guerra al terrore”, nonché le sue implicazioni sulla popolazione. Questo ampio lavoro è diventato il suo primo progetto a lungo termine intitolato The Dusty Path

Si è avvicinato alla fotografia per la prima volta nel 2003, mentre stava ancora conducendo i suoi studi in Biologia. Nel 2004, ha iniziato un’esperienza da autodidatta a tempo pieno, seguito da due amici fotografi, che lo hanno invitato a partecipare a un progetto collettivo sulla crisi culturale ed economica italiana, opera pubblicata nel febbraio 2006 da Trolley Books in un volume intitolato Made in Italy. Nell’ottobre 2005 è entrato a far parte dell’ex agenzia Grazia Neri, con sede a Milano in cui è rimasto per circa tre anni. Nell’estate del 2008 è diventato membro a pieno titolo di Agence VU (Parigi).

massimoberruti.net

Torna indietro

Spazio Tematico

Torna indietro

Spazio Tematico